Preso atto dei sempre più frequenti eventi critici, in particolare le aggressioni al personale penitenziario (fisiche e verbali), verificatisi negli istituti del distretto lombardo, la scrivente Organizzazione Sindacale sente in dovere di portare all’attenzione dei vertici dell’Amministrazione le “Problematiche professionali del Corpo di Polizia Penitenziaria, il disagio psichico ed effetti correlati all’andamento del servizio. Gestione detenuti che presentano aspetti di criticità”.
In particolare, ci si riferisce alle violenze sul posto di lavoro, agli insulti, alle minacce e ad ogni altra forma di aggressione fisica o psicologica dei detenuti nei confronti di tutti gli operatori: Polizia Penitenziaria, Funzionari Giuridici Pedagogici, personale sanitario ecc.. Episodi che mettono in pericolo la salute, la sicurezza e il benessere psicofisico di chi in carcere ci lavora. La costante preoccupazione per gli eventi che si stanno verificando in tutte le realtà, oltre a suscitare tutta la nostra vicinanza a chi quotidianamente svolge un difficile compito istituzionale con alto senso del dovere, impone al sindacato l’obbligo di adempiere al proprio mandato, in modo ancora più significativo, perché riteniamo che tra i diritti del lavoratore, quello alla salute, sia il più importante in assoluto. Il Legislatore ha sancito che gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria devono garantire la sicurezza ed il rispetto delle regole negli istituti penitenziari (art. 2 DPR 230/2000 Reg.Esec.), che sono le condizioni necessarie per raggiungere le finalità del trattamento, ed in casi eccezionali, per impedire e prevenire atti di violenza può fare uso della forza fisica (art. 41 O.P.). In questo particolare momento storico, le esigenze prioritarie dell’ordine e della disciplina e sicurezza sono messe in serio pericolo, a causa delle condotte illegali, le violenze da parte dei ristretti, complice anche il grave sovraffollamento degli Istituti e gli innumerevoli casi psichiatrici. Per questo, l’Amministrazione Penitenziaria deve farsi seriamente carico del fenomeno che, a nostro avviso, non ha precedenti, adottando ogni misura utile per contrastare l’escalation degli eventi contro il personale, tenendo in debito conto gli obblighi imposti dalla Legge in materia di Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro. Il T.U. sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. n. 81/08) e il D.M. 201 del 18.11.2014, obbligano, infatti, i datori di lavoro ad effettuare la corretta valutazione dei rischi e il periodico aggiornamento. Appare fin troppo evidente che la potenziale aggressione del personale in servizio, può considerarsi un rischio di tipo trasversale o rischio per la sicurezza e la salute dovuto principalmente all'organizzazione del lavoro, ai fattori psicologici ed ergonomici ed a condizioni di lavoro difficili. Pertanto, considerata l’esponenziale crescita del fenomeno degli eventi critici, aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria ed operatori penitenziari, questa O.S. chiede di intercedere presso i datori di lavoro, ovvero i Direttori degli istituti penitenziari della Lombardia, di prevedere nei D.V.R. il RISCHIO AGGRESSIONE, considerato che trattasi di infortunio sul lavoro, di disporre eventuali aggiornamenti e di elaborare tutte le misure preventive e protettive per ridurre il rischio. L’assenza di provvedimenti risolutivi sul fenomeno in questione, oltre a determinare rischi di controllo della tenuta delle strutture, rappresenta un potenziale danno alla salute del personale che, inevitabilmente, sarà segnalato alle autorità preposte. Certi di trovare il dovuto interessamento, restiamo in attesa di riscontro. Cordiali saluti.