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COMUNICATO STAMPA DEL 21.06.2022 Ennesima aggressione ai danni dei Poliziotti Penitenziari: Detenuto aggredisce la scorta di Polizia Penitenziaria presso il Tribunale di Busto Arsizio

Ancora un evento critico e questa volta presso il Tribunale di Busto Arsizio ai danni della scorta di polizia Penitenziaria. È notizia di oggi,una scorta di polizia penitenziaria viene aggredita durante l’espletamento del proprio servizio dal detenuto tradotto presso il tribunale di Busto Arsizio per sottoporsi all’udienza in tribunale.

A darne notizia è il Segretario Regionale della Lombardia UILPA-Polizia Penitenziaria Pierpaolo Giacovazzo che commenta così:"non ho mai visto una cosa simile, la scorta a quanto pare è della polizia penitenziaria di Genova con supporto del personale in servizio presso la C.C. di Busto Arsizio. Sembra che durante l’udienza il detenuto stava per essere accompagnato in bagno quando all’improvviso e inaspettatamente aggredisce come una furia la scorta di polizia penitenziaria. Non conosciamo ancora la prognosi riportata dal personale aggredito ma sappiamo che è stato un momento drammatico e di paura presso il Tribunale di Busto Arsizio, i miei colleghi sono stati pronti nel tentare di contenere l’autore dell’aggressione e questo non con poche difficoltà, il detenuto peraltro nell’occasione si è anche permesso di offendere il Giudice che presiedeva in quell’occasione l’udienza. Sosteniamo che oltre a dover fronteggiare la grave carenza d'organico di polizia penitenziaria, continuiamo ad assumere il proprio servizio con la speranza di rientrare a casa indenni e con la speranza soprattutto di salvaguardare la propria salute, se pensiamo quante unità erano impiegate a suo tempo dall’Arma dei carabinieri per effettuare una scorta e guardiamo quante unità sono impiegate oggi dalla Polizia Penitenziaria allora capiamo che i numeri non necessitano di alcun commento, è inutile gridare e urlare sostenendo che la Polizia Penitenziaria ha una carenza d’organico di 18.000 unità quando in primis la Ministra e il governo non prendonoprovvedimenti seri per colmare la carenza, ci sembra che ormai qualcuno è diventato sordo e cieco.

Sull’episodio interviene anche il Segretario Nazionale UILPA Polizia Penitenziaria Calogero Marullo molto critico:“Quando si arriva a parlare di aggressione anche presso un Tribunale allora è un segno ed è la prova che non c’è più rispetto dell’Istituzione. Sembra che l’imputato si sia anche permesso di offendere il Giudice oltre ad aggredire il personale di polizia penitenziaria addetto alla traduzione. Qualcuno deve assumersi delle responsabilità di tale gesto e di sicuro non può essere attribuito al personale di polizia Penitenziaria, bastava veramente pochissimo, sembra che esisteva un allertamento, il detenuto a quanto pare non è nuovo ad aggressioni nei confronti del personale di P.P. In questi casi l’amministrazione in collaborazione della Magistratura secondo noi dovrebbero prendere dei provvedimenti, al fine di salvaguardare la tutela della salute e l’incolumità fisica del personale e di tutte le persone che possano essere nelle vicinanze. Bastava disporre l’udienza in videocollegamento, questa gente probabilmente saranno anche affetti da patologie psichiatriche ma di certo la gente che va a lavorare non può pagarne le spese per colpa di questi soggetti, noi vogliamo affrontare il nostro servizio con la massima serenità e non certo si può sempre andare in servizio con la speranza di rientrare a casa indenni, ci sembra che l’aggressione agli agenti è diventata una questione ordinaria e questa non può essere più tollerabile.
Noi continueremo sempre a sostenere che l’Amministrazione ha il dovere di prendere

urgentemente i dovuti provvedimenti al fine di garantire e tutelare i propri Uomini, servitori dello Stato ma soprattutto speriamo che si possa rivedere al più breve il sistema penitenziario in quanto quello attuale sembra ormai obsoleto e non più adeguato all’esigenza attuale.

L’Amministrazione e il Governo ascolti le parole della Polizia Penitenziaria e prenda al più presto provvedimenti senza attendere che scappi il morto perché ormai veramente a questo passo ci viene da pensare che è questione di tempo.
I detenuti malati di testa non possono stare in carcere e di questo lo stato se ne deve fare una ragione.

Un augurio e complimenti per la professionalità dimostrata a tutto il Personale di Polizia Penitenziaria.

Solidarietà e Auguri di pronta guarigione ai colleghi della Casa Circondariale di Genova Marassi.