Giunge alla scrivente O.S. notizia che il personale di polizia penitenziaria addetto
al controllo di cui all’oggetto, in ottemperanza dell’ultimo DPCM che disciplina
l’ingresso dei lavoratori, non è dotato di apposita strumentazione per le verifiche della
certificazione verde covid-19 e stia attualmente adempiendo per mezzo dei propri
Smartphone.


Ovviamente tale modalità trova la più ampia discussione sulla procedura, in
quanto impensabile che gli operatori debbano adoperarsi con i propri mezzi per
adempiere ad un compito d’Istituto.
Se da un lato gli addetti devono osservare degli obblighi, pena la persecuzione
disciplinare per inadempimento, dall’altro subiscono la beffa di adempiere a propri e
spese.
E ci auguriamo a tal proposito che i dati sensibili trattati durante le operazioni di
controllo non vengano acquisiti indebitamente dai dispositivi privati.
Stante a quanto segnalato le medesime operazioni stanno gravando sul carico di
lavoro, in quanto le entrante contingentate dei lavoratori, in alcuni orari di maggior
affluenza, stanno mettendo in crisi le operazioni di controllo agli ingressi.
In considerazione di ciò ci verrebbe di suggerire la possibilità di poter adottare
delle metodologie di snellimento nelle procedure, ad esempio come il collegamento del
green pass al badge delle timbrature e ideare un” allert” in caso di anomalie