Da tempo ormai, le scriventi Organizzazione Sindacali stanno registrando un vero e proprio declino della tenuta dell’ordine presso l’Istituto in oggetto. Eventi, circostante e situazioni che finora abbiamo scelto di non denunciare
per senso di responsabilità ed evitare allarmismi che spesso non fanno altro che alimentare conflittualità. Ma adesso il vaso è colmo !! Prova ne è che anche Voghera sta diventando luogo di aggressioni e di eventi critici al pari di altri istituti con ben diverse tipologie detenuti. Non vogliamo elencare i fatti nel loro squallido dettaglio, perché i sistemi dell’Amministrazione rendono ben noti il numero e la gravità di ogni singolo evento cui facciamo riferimento. Alle aggressioni, contestazioni e disordini, si aggiungono le moltissime segnalazioni di introduzione e utilizzo di oggetti non consentiti, soprattutto cellulari, che rendono chiara l’idea di una sostanziale ingestibilità dell’Istituto che, evidentemente, espone ai più svariati rischi il personale di Polizia Penitenziaria (e non solo). Il Sindacato contesta la scarsa attenzione dei diversi livelli dell’Amministrazione, richiamando ciascun interlocutore alle proprie responsabilità. Il Dipartimento per ciò che concerne tutti i necessari (e richiesti) provvedimenti atti a ripristinare situazioni di disordine che, troppo spesso, tardano ad arrivare, o talvolta neanche arrivano; il Provveditorato rispetto ad una necessaria quanto inevitabile presa di posizione sull’inadeguatezza dell’organico di Polizia Penitenziaria, specie nei ruoli intermedi (Ispettori e Sovrintendenti). Carenze che, rispetto agli anni passati, adesso riguardano anche i ruoli civili. Alla Direzione dell’Istituto, non possiamo fare altro che chiedere l’avvio di un confronto serio e serrato, finalizzato all’organizzazione del lavoro, con particolare riferimento alle misure da adottare in termini di rischi e sicurezza del personale e dei luoghi di lavoro. Il livello dell’Istituto e la tipologia dei detenuti ospitati sono cambiati rispetto ad alcuni anni fa e l’Amministrazione, così come chi ha il dovere di rappresentanza, è chiamata a modificare gli assetti, progettando utili contromisure al riguardo. Trattasi di un allarme reale, neanche tanto invisibile, specie per gli addetti ai lavori (che vogliono vedere ovviamente!). La professionalità del personale, che non grida determinati problemi, dovrebbe essere ripagata con il massimo dell’attenzione. Non deve essere la strada per l’autodistruzione, in termini di rischi e stress da lavoro correlato. Restiamo in attesa di conoscere le iniziative intraprese da Codesti Uffici, prima ancora di interessare altre Autorità. Cordiali saluti.