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Illustre Signor Direttore, questa segreteria locale, nella replica che seguirà, intende innanzitutto darle atto di aver conferito la giusta importanza- nella precedente risposta avente numero di protocollo 3874- all’argomento in oggetto. Così come si ritiene doveroso dar atto della sensibilità dimostrata in merito ad alcuni interventi che incidono sul benessere del personale- quali il rifacimento dei corpi di guardia, i lavori previsti in portineria etc- interventi che in alcune circostanze (come i lavori in itinere nel corpo di guardia della sezione nuovi giunti) già cominciano a far apprezzare gli sviluppi concreti. Preme tuttavia a questa segreteria locale, e qui sta la ragione di questa replica, dare il giusto contributo affinché le disposizioni della S.V. in merito ai recuperi psicofisici per i poliziotti penitenziari – disposizioni che si condividono pienamente- siano effettivamente e concretamente attuate. Giungono infatti a questa O.S. alcune segnalazioni che sembrerebbero evidenziare la permanenza del problema in oggetto, fra le varie situazioni merita di esser evidenziata quella di un agente scelto (che svolge servizio nell’unità operativa delta 2) che avrebbe svolto servizio continuativo da giorno 1 maggio con turno 9/16.00 ad oggi 15 maggio con turno notturno. Lo stesso agente scelto, oltre che svolgere 15 giorni consecutivi di prestazione lavorativa, avrebbe nei mod. 14 della settimana che si appresta a giungere altri turni di servizio. Vi sono poi colleghi la cui situazione non rientra nel problema in oggetto, in quanto avrebbero fruito del riposo entro i 15 giorni, purtuttavia sarebbero ugualmente sottoposti ad una notevole usura psicofisica: è il caso di un agente che a partire dal giorno 20 aprile, giorno in cui avrebbe svolto il turno 8.30/15.30, ad oggi 15 maggio (in cui sta svolgendo il turno 8/16 in seconda e terza sezione) avrebbe fruito di un solo riposo settimanale. Ossia un giorno di riposo in ventisei giorni solari. Detto ciò, nell’invitare la S.V. a verificare se le segnalazioni giunte corrispondano al vero, preme dire che questa segreteria locale reputa che quanto sopra evidenziato non sia, nelle circostanze attuali, frutto di responsabilità attribuibile al nuovo Coordinatore dei Servizi, cui si augura invece buon lavoro, non sia responsabilità dei Coordinatori Delta o dei colleghi dell’ufficio servizi. E’ evidentemente, questa è l’opinione dell’articolazione locale di questa O.S., frutto di una pianta organica non più al passo con le nuove mansioni che si sono aggiunte dal 2017 ad oggi, così come di un progressivo aumento delle criticità – in linea con la tendenza nazionale- che vanno inevitabilmente a ripercuotersi sull’usura psicofisica dei colleghi e/o sugli infortuni sul lavoro e di conseguenza sul numero di colleghi a disposizione giornalmente dell’Istituto. Al di là però di quelle che siano le cause, rimane importantissimo assicurare il rispetto dell’art. 11 comma 5 della legge 395/90’, “Il personale che, per particolari esigenze di servizio, non possa usufruire del giorno di riposo settimanale, ha diritto a goderne entro le due settimane successive”. Un diritto, quello sancito dalla legge che ha istituito l’Ordinamento del Corpo di Polizia Penitenziaria, che dovrebbe e deve ritenersi prevalente su qualsiasi altra prassi o stipulazione pattizia che possa, nella sua attuazione, porsi in contrasto col diritto stesso. Per tutte le riflessioni sopraesposte, per poter consentire ai colleghi a turno di poter fruire di un riposo settimanale quantomeno in forma quindicinale, si chiede alla S.V. di poter incentivare un utilizzo maggiore dei colleghi a carica fissa nei rientri, in modo tale che nelle circostanze in cui si debba non riconoscere il riposo settimanale al collega a turno che ha già espletato 14 giorni di lavoro consecutivi si possa procedere al richiamo dal riposo al collega a carica fissa. Non si vuol in alcun modo comprimere i diritti di questa o quella unità operativa, tuttavia nelle condizioni attuali, condizioni in cui vi è una disparità netta che vede alcuni colleghi fruire di 1 o 2 riposi mensili ed altri averne regolarmente 4 al mese, non si può non fare appello allo Spirito di Corpo e di collaborazione fra colleghi che vestono la stessa divisa. Resta inteso che ciò che preme a questa O.S. è il rispetto del recupero psicofisico del collega e pertanto si rimane aperti a qualsiasi altra proposta che possa portare alla soluzione del problema